Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2023

La fine di "Millimetternich"

Immagine
  Il 25 luglio 1934, un fatto traumatico sconvolse questo tranquillo periodo estivo, nientemeno che l'assassinio di  Engelbert Dollfuss , cancelliere della repubblica austriaca. Mentre si accingeva a raggiungere la famiglia per una tranquilla villeggiatura italiana, il politico fu sorpreso nel cuore della cancelleria viennese da alcuni  golpisti  nazisti infiltrati e travestiti, ed ucciso a tradimento. Quell'omicidio pose fine alla breve stagione del regime retto da questa figura dimenticata che tenteremo di riscoprire, e preparò l'annessione dell'Austria al Terzo Reich (ciò che egli aveva tentato in ogni modo di scongiurare).  Di umilissime origini, Dollfuss si distinse nella caotica politica dell'Austria post-bellica. Medievale cuore dell'Europa, dopo la Grande Guerra l'Austria perse l'ultima incarnazione del proprio impero, sfaldandosi e finendo a tiro del "pericolo rosso" che all'epoca terrorizzava l'Occidente dopo gli inaspettati r

Solaro della Margarita e il "vecchio Piemonte"

Immagine
  " Addio, vecchio Piemonte! "  (Salvator Gotta) Il Piemonte racchiude in sé una contraddizione: è, all'interno dell'Italia, una terra da sempre "di confine", come il Friuli e il Trentino. Quest'ultimo è storicamente influenzato dalla cultura tedesca, il Friuli da quella slava, e il Piemonte, naturalmente, da quella francese (savoiarda).  Al contempo (qua sta la "contraddizione") è tra tutti gli Stati italiani quello che ha guidato il processo di unificazione statuale d'Italia nell'Ottocento. Il nodo di questa contraddizione  viene al pettine soprattutto guardando alla figura dimenticatissima (ma tutt'altro che dimenticabile) di  Clemente Solaro, conte della Margarita , il leader della destra "reazionaria" piemontese a metà Ottocento, e principale oppositore interno del progetto che voleva fare dello Stato sabaudo il motore e la "testa di ponte" della rivoluzione italiana. Non si deve pensare a Solaro come ad un

La Spagna e il suo Caudillo

Immagine
Quando nel 2018 il governo spagnolo decise di esumare la salma di  Francisco Franco y Bahamonde , Caudillo di Spagna e Generalissimo degli eserciti, dittatore dal 1939 al 1975, il famoso attore (e politico) Arnold Schwarzenegger protestò pubblicamente, definendo Franco " un eroe " per aver  salvato la Spagna  dal comunismo. Strali e fulmini si abbatterono sull'attore, e naturalmente si procedette all'esumazione, sull'onda di una " cancel culture " che di lì a poco avrebbe levato dalla tomba anche José Antonio Primo de Rivera, il leader della Falange Spagnola (e dire che Franco aveva fatto costruire la Valle de los Caìdos, dov'erano sepolti lui e De Rivera, tumulandovi i resti di molti militi repubblicani proprio in nome della pacificazione nazionale). Le reazioni approssimate dell'opinione pubblica occidentale dimostrarono quanto poco le vicende del regime franchista fossero e siano approfondite fuor di patria.  Oggi è l'anniversario dell'